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San Carlo Borromeo e la Sindone

Milano, Vercelli, Torino, Varallo, Lago Maggiore, Expo 2015

Italia 06 - 10 Maggio 2015
5 giorni (4 notti)

Nel 1578 san Carlo Borromeo, vescovo di Milano, riformatore dei sacerdoti e pastore attento alle condizioni fisiche e spirituali del popolo, compie un pellegrinaggio a Torino per venerare la Sindone. San Carlo, infatti, a motivo di un’epidemia di peste scoppiata a Milano nel 1576, aveva fatto voto di andare a piedi fino alla reliquia come ringraziamento per la fine della peste. La salute del vescovo appariva così precaria che il duca di Savoia, Emanuele Filiberto, volle facilitarne il pellegrinaggio facendo trasportare la Sindone da Chambéry, dov’era custodita, a Torino, al di qua delle Alpi. Questo viaggio segue il percorso di san Carlo da Milano a Torino lungo la pianura padana e il ritorno verso Milano attraverso le Prealpi e il Lago Maggiore, lasciandosi guidare dalla profonda devozione del santo nei confronti della Passione di Cristo, attraverso la proposta giornaliera di meditazioni che s’ispirano agli argomenti previsti da san Carlo per la riflessione durante i quattro giorni del suo cammino da Milano a Torino: gli spostamenti di Gesù, i viaggi degli Apostoli, la vita dell’uomo come forestiero, la Sindone.

Rivivere gli spostamenti di Gesù

Gesù si pone come colui che è continuamente in cammino, in quanto è la “Via”. Viaggio che ogni cristiano è invitato a condividere. Viaggio che dà senso alla vita stessa dell’uomo. Dio si incarna, si fa uomo per intraprendere il viaggio verso il Padre.
Andrea Dall’Asta SJ

Partenza in pullman Gran Turismo da Cuneo-Torino (sono previste partenze anche lungo le località del percorso) e incontro con il resto del gruppo a Milano. Visita della chiesa di Santa Maria della Passione, edificata in stile rinascimentale tra il Quattrocento-Cinquecento con una facciata barocca, ornata da altorilievi raffiguranti la deposizione dalla croce, l’incoronazione di spine e la flagellazione. Contiene una collezione di dipinti e affreschi, tra i quali l’Ultima Cena, opera del secolo XV di Gaudenzio Ferrari, e San Carlo che digiuna di fronte al Crocifisso, dipinto da Daniele Crespi nel 1628. San Carlo vi è rappresentato nella solitudine degli esercizi spirituali che assorbivano ogni attimo del suo tempo libero, seduto in pensoso raccoglimento, con gli occhi gonfi dalle lacrime e dalla fame. Sulla tavola austera è apparecchiata la cena frugale: una pagnotta di pane, una bottiglia d’acqua, la coppa per bere. Il cibo materiale quasi si annulla, rimpiazzato dal nutrimento della Parola di Dio attinta dalle pagine della Bibbia che gli sta spalancata davanti. La presenza del crocifisso nella scena ritratta indica che il tema della meditazione è quello della Passione di Cristo, tema centrale nella vita spirituale di san Carlo. Pranzo libero. Usciti dalla città, ci dirigiamo a Marangana, in provincia di Novara, per una camminata (5 km) fino a San Nazzaro Sesia, attraversando risaie e canali irrigui della pianura padana. Visita dell’abbazia benedettina di San Nazzaro Sesia, originaria del secolo XI e circondata da alte mura costruite nel secolo XIII per difendersi dalle lotte fra Novara, Vercelli, Milano. Dell’antica costruzione romanica rimangono l’atrio disposto su due piani e la torre campanaria; la chiesa è un esempio di architettura gotica-lombarda e il chiostro contiene affreschi del Quattrocento, che narrano episodi della vita di san Benedetto. Trasferimento a Vercelli, città d’arte della pianura padana. Sistemazione in albergo, cena e pernottamento.

I viaggi degli Apostoli

La Chiesa, nata nel Cenacolo, aveva cominciato a fare i suoi primi passi in Gerusalemme, poi, crescendo nutrita dalla Parola di Dio, si era spinta per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria; adesso, diventata più grande e fortificata dallo Spirito Santo, è pronta per intraprendere veri e propri viaggi missionari. La sua corsa ormai non si arresterà più.
Anna M. Canopi

Colazione. Visita dei principali luoghi sacri del centro storico di Vercelli, dove s’incontrano la basilica di Sant’Andrea (uno dei primi edifici gotici in Italia, realizzato agli inizi del Duecento), la cattedrale di Sant’Eusebio in stile barocco e il Museo del Tesoro del Duomo, nel cui interno, a fianco dell’esposizione stabile di preziosi oggetti liturgici e manoscritti, è prevista una mostra temporanea relativa alla Sindone. Esiste un forte legame tra la Sindone e Vercelli: dal 1543 al 1561 la Sindone fu custodita nella cattedrale, in un periodo in cui il ducato di Savoia era, in buona parte, occupato dai francesi e i duchi di Savoia si erano spostati a Vercelli. Nel 1553 i francesi arrivarono fino a Vercelli, la occuparono e saccheggiarono. Un canonico della cattedrale nascose sotto il suo mantello la cassetta in cui era custodita la Sindone e la portò in salvo nella sua abitazione. In pochi giorni i francesi furono scacciati e non appena la città tornò libera la reliquia fu mostrata ai cittadini. Pranzo libero. Camminata da Salasco a San Germano Vercellese (5 km) lungo la Via Francigena, il percorso che conduce, fin dal medioevo, i pellegrini dalla Francia a Roma. Attraversiamo una parte della pianura vercellese coltivata a riso, che ha formato un paesaggio del tutto peculiare denominato “terre d’acqua”, perché quando in primavera i campi vengono allagati creano l’aspetto di un immenso “lago a quadretti”. Trasferimento a Torino, sistemazione in albergo e cena. Ci spostiamo presso la chiesa della Confraternita del SS. Sudario, edificata in stile barocco nel secolo XVIII (nel cui presbiterio è collocata una copia fotografica in grandezza naturale della Sindone esposta nella cornice utilizzata per le ostensioni del 1931 e del 1933), per l’incontro con un esperto di sindonologia sul tema «Sindone, storia e scienza». In seguito, guidati dal sindonologo, entriamo nel Museo della Sindone, ospitato nella cripta della chiesa, per una visita serale durante l’apertura straordinaria riservata al nostro gruppo. Il museo propone un’informazione completa sulle ricerche sindonologiche, cogliendone gli aspetti storici, scientifici, devozionali e artistici. Rientro in albergo e pernottamento.

L’amore più grande

La Sindone, più che un’immagine, è una presenza. Più che una presenza, è una fotografia, un qualche cosa di stampato e di incancellabile. Più che una fotografia, è un negativo, cioè un’attività nascosta capace di realizzare in positivo una evidenza per mezzo dell’obiettivo. È sorprendente!
Paul Claudel

Colazione. Ci dirigiamo verso il duomo di San Giovanni Battista, in stile rinascimentale, situato in prossimità dell’area archeologica romana con la Porta Palatina del secolo I a.C. Seguiamo il percorso per giungere, attraverso i Giardini Reali, davanti alla Sindone, prevedendo una sosta nella sala della “prelettura” (una presentazione con immagini e spiegazioni che preparano alla visione del Telo) per proseguire fino al Duomo e accedere alla Sindone. Pranzo libero. Visita della chiesa di San Lorenzo, edificio barocco di Guarino Guarini costruito dove prima sorgeva l’antica cappella ducale che ospitò la Sindone dopo il suo trasferimento da Chambéry a Torino: qui la Sindone venne venerata da san Carlo al termine del suo pellegrinaggio a piedi. Ci spostiamo nella vicina chiesa di san Carlo Borromeo, costruita nel secolo XVII, contenente il dipinto raffigurante San Carlo in adorazione della Sindone e gli interni decorati di rosa, rosso e oro secondo la tradizione del barocco torinese. La chiesa è situata nella piazza dedicata al santo (definita “il salotto di Torino” per i palazzi barocchi dalle forme armoniose che la delimitano), dove vennero realizzati affreschi della Sindone sui quattro angoli della piazza (di cui tuttora ne rimangono due). Terminata la visita, abbiamo previsto, in occasione del bicentenario della nascita di don Bosco, di raggiungere Valdocco, casa madre dei Salesiani. Al tempo di don Bosco, il quartiere Valdocco era periferico e degradato: qui nel 1846 don Giovanni Bosco, presso la tettoia Pinardi, trovò la sede stabile per radunare i ragazzi raccolti in strada, organizzare l’«oratorio» (luogo di preghiera, festa e allegria) e la scuola serale. Visita della cappella Pinardi (edificata dove si trovava la tettoia Pinardi), “Camerette” di don Bosco (gli ambienti nei quali il santo è vissuto con gli oggetti a lui appartenuti), chiesa di San Francesco di Sales (la prima chiesa dell’oratorio di Valdocco), santuario di Maria Ausiliatrice (costruito da don Bosco per affidare alla protezione di Maria tutti i suoi ragazzi e dove sono custodite le spoglie del santo). Rientro in albergo, cena e pernottamento.

Viandanti per tutta la vita

Non finiremo mai di cercare. / E la fine della nostra ricerca / sarà l’arrivare al punto da cui siamo partiti / e il conoscere quel luogo per la prima volta.
Thomas Eliot

Colazione. Partenza verso il Sacro Monte di Varallo (situato in Valsesia, provincia di Vercelli), dove san Carlo si recò in più occasioni e nel 1578, tornando a Milano dal pellegrinaggio a Torino alla Sindone, si fermò per ringraziare per la fine della epidemia della peste. Visita del complesso monumentale del Sacro Monte, ideato dai frati francescani a partire dalla fine del Quattrocento, quando il pellegrinaggio nei luoghi della Terrasanta stava diventando sempre più pericoloso, a causa del dominio dei Turchi Ottomani. Per questo motivo si realizzò una “Nuova Gerusalemme”, costituita da 45 cappelle, 800 statue e 4000 dipinti che narrano la vita di Gesù, per consentire ai pellegrini di compiere l’esperienza spirituale del viaggio nei luoghi dove aveva vissuto Cristo. Pranzo libero. Trasferimento verso Stresa, cittadina sul Lago Maggiore, ritrovo di artisti e scrittori sin dalla fine dell’Ottocento, per raggiungere le Isole Borromee, la cui storia s’intreccia con quella della nobile famiglia Borromeo, alla quale appartiene san Carlo. Utilizzando il servizio di navigazione, arriviamo all’Isola Bella, dove visitiamo Palazzo Borromeo, realizzato in stile barocco nel secolo XVII, con sale riccamente decorate (tra le quali, sala d’armi, salone d’onore, sala della musica, sala da ballo, galleria degli arazzi) e i giardini composti da una serie di terrazze digradanti verso il lago. Ritorno a Stresa, sistemazione in albergo nell’area del Lago Maggiore, cena e pernottamento.

L’Expo ridà vita a quella che è la cifra unica, non riproducibile, della cultura di questa straordinaria città, Milano. In essa si avverte il segno di una personalità che non ha paragoni nel mondo, quella personalità che i nostri padri fondatori (da Ambrogio a Carlo Borromeo passando per Leonardo da Vinci) hanno impresso nel carattere della città.
Luca Doninelli

Colazione. Partenza verso Expo Milano 2015, l’Esposizione Universale sul tema dell’alimentazione e della nutrizione. Durante il percorso è prevista una sosta ad Arona, località situata sulla sponda del lago Maggiore, dove san Carlo Borromeo nacque nel 1538. Qui si trova il Colosso di san Carlo, detto “Sancarlone”, una statua di metallo alta più di 20 metri, eretta alla fine del Seicento in memoria di san Carlo Borromeo. Si tratta della seconda statua del mondo per altezza, dopo la Statua della Libertà a New York. Arrivo a Milano e ingresso a Expo 2015, evento di portata mondiale che si propone lo scopo di far vivere al visitatore un’esperienza unica, creando consapevolezza e conoscenza in merito al diritto a un’alimentazione sana, sicura e sufficiente, alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica della filiera agroalimentare, alla salvaguardia del gusto e della cultura del cibo. Pranzo libero. Rientro in serata alla località di partenza.

Sindonologo
Nello Balossino è professore associato all’Università di Torino. Docente di Elaborazione di immagini e visione artificiale, conduce ricerche in questo ambito, applicandole a immagini industriali, biomediche, forensi, per le quali collabora con la magistratura, nonché provenienti dai beni culturali. È uno dei Vicedirettori del Centro Internazionale di Sindonologia, istituzione che si occupa di promuovere e coordinare gli studi interdisciplinari sulla Sindone. Sull’immagine sindonica conduce studi relativi alle caratteristiche dell’impronta corporea, al recupero di informazione latente come la tridimensionalità, alla evidenziazione di segni non corporei, al riscontro dell’assenza dell’impronta sul retro del telo, alla compatibilità dei tratti fisionomici con l’iconografia cristiana. Si occupa anche del Sudario di Oviedo di cui analizza le caratteristiche morfologiche della macchia ematica che lo caratterizza. Ha tenuto numerose conferenze multimediali sulla Sindone a livello nazionale come internazionale. Per Effatà Editrice ha pubblicato: Sindone. Immagini per la conoscenza (2010).

balossino


In collaborazione con

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  • Quota di partecipazione:
    € 760
  • Partenza da:
    Cuneo-Torino
  • Spese apertura pratica:
    € 35
  • Trasporto:
    Pullman
  • Prenotazione:
    Entro il 06 Aprile 2015 o oltre, fino ad esaurimento posti
Scheda di prenotazione

LA QUOTA COMPRENDE: Trasporto in pullman G.T. per le località indicate • Visite come da programma con ingressi a pagamento inclusi • Sistemazione in hotel 3 stelle in camere a due letti con servizi privati • Trattamento di mezza pensione dalla cena del 1° giorno alla colazione dell’ultimo giorno • Incontro con il sindonologo • Accompagnatore Effatà Tour

LA QUOTA NON COMPRENDE: Le bevande ai pasti • Ingressi non indicati in programma

SUPPLEMENTI: Camera singola: € 160,00 • Hotel 4/5 stelle: a richiesta