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Le terre della Sindone

Savoia, Valle d’Aosta, Piemonte

Francia 03 - 08 Giugno 2015
6 giorni (5 notti)

La Sindone ha viaggiato tra Medio Oriente e Occidente, tra Francia e Italia del Nord, molte volte in incognito, altre volte circondata dalle folle dei fedeli. I principali movimenti dal Quattrocento ad oggi sono avvenuti all’interno dei domini della famiglia Savoia fra il Piemonte e il territorio dell’attuale Savoia francese. Durante questo viaggio visitiamo le terre che hanno visto nei secoli scorsi i passaggi del “Sacro Lino”, cercando di rispondere a domande che la Sindone continua a suscitare: perché la Sindone si trovava in Francia durante il medioevo? Che cosa rappresentava per i Savoia? Perché si spostava frequentemente prima di risiedere in modo definitivo a Torino? Qual è stata l’influenza della Sindone sui territori che ha attraversato?

La Sindone, proprietà privata dei Savoia

La Sindone è destinata a divenire il palladio della dinastia sabauda, segno di legittimazione del potere.
Gian Maria Zaccone

Partenza in pullman Gran Turismo da Cuneo-Torino (sono previste partenze anche lungo le località del percorso) verso la Francia. Arrivo a Chambéry, capitale storica del ducato di Savoia, dove la famiglia dei Savoia dimorò fino al 1562, quando la capitale fu trasferita a Torino. Visita del castello, nel passato residenza dei duchi di Savoia, formato da una serie di edifici di epoca medievale e da un palazzo risalente ai secoli XVIII-XIX. Il duca Ludovico di Savoia acquisisce la Sindone nel 1453 dalla famiglia Charny, nobili originari della Borgogna. Da quel momento le vicende della Sindone s’intrecciano con quelle di Casa Savoia: chiusa in un cofanetto portatile, la reliquia segue gli spostamenti della piccola corte da una residenza all’altra, finché si stabilisce che il luogo dove riporre la Sindone è la cappella ducale situata nel castello di Chambéry. Questo edificio sarà chiamato la Sainte-Chapelle (Santa Cappella), per aver conservato dal 1502 al 1578 la Sindone, prima che fosse trasportata a Torino. È una costruzione gotica, che presenta una facciata in stile classico realizzata nel Seicento. Pranzo libero. La visita prosegue con una passeggiata nel centro storico, percorrendo rue Basse-du-Château, con le sue antiche botteghe, e rue Croix-d’Or, fiancheggiata da palazzi nobili, per raggiungere la cattedrale dedicata a San Francesco di Sales, realizzata in stile gotico nel secolo XV. Ci dirigiamo verso la vicina Annecy, capoluogo del dipartimento francese dell’Alta Savoia. Sistemazione in albergo, cena e pernottamento.

La devozione verso la Sindone

Nella santa Chiesa tutto appartiene all’amore, vive nell’amore, si fa per amore e viene dall’amore.
San Francesco di Sales

Colazione. Si raggiunge il castello di Thorens-Glières, luogo di nascita di san Francesco di Sales nel 1567, dove si continua a mantenere vivo il suo ricordo attraverso un’esposizione di oggetti liturgici, libri rari, opere d’arte a lui appartenuti. Francesco di Sales, vescovo di Annecy, era particolarmente devoto alla Sindone (perché richiama alla meditazione dell’amore di Dio per gli uomini) ed è considerato uno fra i principali esponenti della spiritualità cristiana moderna proprio per gli scritti sull’amore di Dio. Egli viene, inoltre, ricordato per la pratica della mitezza o “dolcezza” evangelica. Per questo motivo don Bosco, duecento anni dopo, non esitò a dare alla sua congregazione il nome di salesiana, per indicare il modello cui gli appartenenti alla congregazione avrebbero dovuto ispirarsi e i modi che avrebbero dovuto usare nel loro apostolato. Rientriamo a Annecy per la visita della basilica della Visitazione, dove sono sepolti san Francesco di Sales e santa Giovanna di Chantal. Insieme, nel 1610, fondarono l’Ordine della Visitazione, composto di monache contemplative dedite a vivere nella preghiera l’espressione evangelica «Dio è amore». Pranzo libero. Passeggiata nel centro storico della città visitando i luoghi della vita del santo: chiesa di San Francesco di Sales (sede delle suore della Visitazione dal 1612 fino all’epoca della Rivoluzione Francese), cattedrale di San Pietro (dove predicò san Francesco di Sales), chiesa Notre-Dame-de-Liesse (che ospitò nel 1566 l’ostensione della Sindone). Rientro in albergo, cena e pernottamento.

La Sindone, “pellegrina” in segreto

La Sindone, giunta segretamente a Torino attraverso il Piccolo San Bernardo, Aosta, Ivrea, Ciriè e Lucento, non tornerà mai più in Savoia.
Gian Maria Zaccone

Colazione. Partenza per l’Italia verso Aosta, capoluogo della regione autonoma della Valle d’Aosta, fondata dai romani nel primo secolo a.C. Da quel momento la città ha conosciuto uno sviluppo costante per la sua posizione all’incrocio delle strade che portano in Francia e Svizzera, diventando nel medioevo attivo centro religioso e tappa della Via Francigena, il percorso che conduceva i pellegrini a Roma. Pranzo libero. Passeggiata nel centro storico per la visita dei monumenti dell’epoca romana (porta Pretoria, resti del teatro e dell’anfiteatro, arco trionfale d’Augusto) e le testimonianze medievali (cattedrale e collegiata di sant’Orso, con il chiostro dai capitelli istoriati). La storia della città è intrecciata con gli spostamenti della Sindone: raggiungiamo la residenza della famiglia Sarriod, signori d’Introd, dove un affresco ricorda il passaggio ad Aosta, nel 1578, della Sindone diretta a Torino. La Sindone diventa “pellegrina”, segue l’antico percorso dei fedeli, dei viandanti e dei mercanti lungo la Via Francigena che, a sua volta, ricalcava il tracciato della Strada Romana delle Gallie. Sistemazione ad Aosta in albergo, cena e pernottamento.

In cammino con la Sindone

Gesù era solo. I suoi amici più fidati erano fuggiti. Sempre in cammino, sempre più solo, si arresta solo alla croce. Pure la nostra vita è un lungo cammino, anche il nostro si arresta alla morte; anche il nostro soffre per la solitudine, né basta, sovente, che molti camminino accanto a noi. Il cammino di Gesù e il nostro cammino hanno molto di simile, molto di comune. È possibile che si incontrino, che si svolgano insieme?
Giuseppe Ghiberti

Colazione. Camminata (9 km) da Montjovet a Issogne lungo la Via Francigena tra paesaggi rocciosi e terrazzi con terreni pianeggianti adatti alle coltivazioni e all’insediamento dei villaggi. Lungo il cammino sono previste soste di riposo arricchite da meditazioni sulla Sindone. Visita del castello di Issogne, palazzo signorile che raggiunse il massimo splendore tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. La dimora è a ferro di cavallo, affacciata su un cortile e un giardino. Al centro del cortile sorge la fontana in ferro battuto detta del Melograno (simbolo di prosperità), il porticato al piano terreno è ornato da una serie di lunette affrescate con scene di vita quotidiana nei mercati e nelle botteghe artigiane, gli interni presentano decorazioni e arredi di epoca tardogotica. Ci spostiamo alla cappella del Saint-Suaire (Santo Sudario) all’ingresso del paese, fatta costruire nel Cinquecento dalla famiglia Challant, signori di Issogne e residenti nel castello. La devozione degli Challant alla Sindone era legata alla carica di Luogotenente della Savoia assegnata ad alcuni suoi esponenti, che di fatto diventavano “custodi” del castello di Chambéry e della Sainte-Chapelle in cui era conservata la preziosa reliquia. Pranzo in ristorante. Trasferimento a Ivrea, città allo sbocco della Valle d’Aosta, fondata dai Romani e punto di passaggio della Via Francigena, per visitare la chiesa di San Bernardino, risalente al Quattrocento, contenente gli affreschi rappresentanti la Vita e Passione di Cristo realizzati da Giovanni Martino Spanzotti, pittore rinascimentale. Sistemazione in albergo a Ivrea, cena e pernottamento.

La presenza della Sindone

La Sindone ha veramente accompagnato la storia degli uomini. La sua presenza è stata una costante che parla con un linguaggio muto ma sorprendentemente eloquente agli uomini.
Gian Maria Zaccone

Colazione. Arriviamo con il pullman in Val Soana, situata sul versante sud del massiccio del Gran Paradiso. Vi sono molti luoghi nelle vallate a ridosso dell’arco alpino dove sono presenti segni del transito della Sindone: affreschi o cappelle dedicate al Santo Sudario in Val Susa e nelle Valli di Lanzo in Piemonte, in Val Cenis e Val Maurienne nella Savoia francese. Abbiamo scelto Mombianco per rivivere l’esperienza montana degli spostamenti della Sindone (dipendenti soprattutto dalle guerre nelle quali erano coinvolti i Savoia). Camminata (3 km, andata e ritorno) fra boschi di abeti e faggi lungo la mulattiera, facilmente percorribile, che dalla frazione Viretto di Ingria porta a Mombianco e visita della chiesa dedicata alla Sindone, contenente un quadro secentesco che raffigura il Santo Sudario sormontato da un’immagine della Madonna Nera d’Oropa e alcuni ex-voto sindonici. Pranzo in ristorante. Ci trasferiamo a Ciriè, località nei dintorni di Torino, per l’ingresso nella chiesa del Santo Sudario, eretta dalla locale Confraternita dedicata alla Sindone, la più antica confraternita sindonica del Piemonte, fondata nel 1522. Nella facciata e all’interno della costruzione, si trovano molteplici richiami iconografici al Sacro Lino in affreschi, dipinti, sculture e arredi. Raggiungiamo Torino, sistemazione in albergo e cena. Ci spostiamo presso la chiesa della Confraternita del SS. Sudario, edificata in stile barocco nel secolo XVIII (nel cui presbiterio è collocata una copia fotografica in grandezza naturale della Sindone esposta nella cornice utilizzata per le ostensioni del 1931 e del 1933), per l’incontro con un esperto di sindonologia sul tema «Sindone, storia e scienza». In seguito, guidati dal sindonologo, entriamo nel Museo della Sindone, ospitato nella cripta della chiesa, per una visita serale durante l’apertura straordinaria riservata al nostro gruppo. Il museo propone un’informazione completa sulle ricerche sindonologiche, cogliendone gli aspetti storici, scientifici, devozionali e artistici. Rientro in albergo e pernottamento.

Guardare la Sindone

Tutte le ricerche interdisciplinari sulla Sindone concorrono a dire che verosimilmente la Sindone non sia un artefatto ma possa essere il telo che ha avvolto il corpo di un uomo sottoposto al martirio della crocifissione con le modalità descritte nei Vangeli.
Nello Balossino

Colazione. Ci dirigiamo verso il duomo di San Giovanni Battista, in stile rinascimentale, situato in prossimità dell’area archeologica romana con la Porta Palatina del secolo I a.C. Seguiamo il percorso, attraverso i Giardini Reali, per giungere davanti alla Sindone, prevedendo una sosta nella sala della “prelettura” (una presentazione con immagini e spiegazioni che preparano alla visione del Telo) per proseguire fino al Duomo e accedere alla Sindone. Pranzo libero. Abbiamo previsto, in occasione del bicentenario della nascita di don Bosco, di raggiungere Valdocco, casa madre dei Salesiani. Al tempo di don Bosco, il quartiere Valdocco era periferico e degradato: qui nel 1846 don Giovanni Bosco, presso la tettoia Pinardi, trovò la sede stabile per radunare i ragazzi raccolti in strada, organizzare l’«oratorio» (luogo di preghiera, festa e allegria) e la scuola serale. Visita della cappella Pinardi (edificata dove si trovava la tettoia Pinardi), “Camerette” di don Bosco (gli ambienti nei quali il santo è vissuto con gli oggetti a lui appartenuti), chiesa di San Francesco di Sales (la prima chiesa dell’oratorio di Valdocco), santuario di Maria Ausiliatrice (costruito da don Bosco per affidare alla protezione di Maria tutti i suoi ragazzi e dove sono custodite le spoglie del santo). Rientro alla località di partenza.

Sindonologo
Nello Balossino è professore associato all’Università di Torino. Docente di Elaborazione di immagini e visione artificiale, conduce ricerche in questo ambito, applicandole a immagini industriali, biomediche, forensi, per le quali collabora con la magistratura, nonché provenienti dai beni culturali. È uno dei Vicedirettori del Centro Internazionale di Sindonologia, istituzione che si occupa di promuovere e coordinare gli studi interdisciplinari sulla Sindone. Sull’immagine sindonica conduce studi relativi alle caratteristiche dell’impronta corporea, al recupero di informazione latente come la tridimensionalità, alla evidenziazione di segni non corporei, al riscontro dell’assenza dell’impronta sul retro del telo, alla compatibilità dei tratti fisionomici con l’iconografia cristiana. Si occupa anche del Sudario di Oviedo di cui analizza le caratteristiche morfologiche della macchia ematica che lo caratterizza. Ha tenuto numerose conferenze multimediali sulla Sindone a livello nazionale come internazionale. Per Effatà Editrice ha pubblicato: Sindone. Immagini per la conoscenza (2010).

balossino


In collaborazione con

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  • Quota di partecipazione:
    € 940
  • Partenza da:
    Cuneo-Torino
  • Spese apertura pratica:
    € 35
  • Trasporto:
    Pullman
  • Prenotazione:
    Entro il 03 Maggio 2015 o oltre, fino ad esaurimento posti
Scheda di prenotazione

LA QUOTA COMPRENDE: Trasporto in pullman G.T. per le località indicate • Visite come da programma con ingressi a pagamento inclusi • Sistemazione in hotel 3 stelle in camere a due letti con servizi privati • Trattamento di mezza pensione dalla cena del 1° giorno alla colazione dell’ultimo giorno, 2 pranzi in ristorante • Incontro con il sindonologo • Accompagnatore Effatà Tour

LA QUOTA NON COMPRENDE: Le bevande ai pasti • Ingressi non indicati in programma

SUPPLEMENTI: Camera singola: € 200,00 • Hotel 4/5 stelle: a richiesta