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La Sindone rivelata dalle tracce della storia

Chambéry, Susa, Torino

Francia 19 - 22 Maggio 2015
4 giorni (3 notti)

Storia della Sindone e storia dei Savoia sono strettamente unite da sei secoli: seguendo la storia della dinastia sabauda, che aveva assunto il “Sacro Telo” a palladio della propria casata, possiamo comprendere i trasferimenti, le date e i luoghi delle ostensioni della Sindone. Durante questo viaggio, attraversando le Alpi, raggiungiamo Chambéry, antica capitale del ducato di Savoia, troviamo tracce dei passaggi della Sindone nei secoli e incontriamo luoghi della fede di grande importanza come l’abbazia della Novalesa, la Sacra di san Michele, Sant’Antonio di Ranverso, situati lungo la Via Francigena, l’antico percorso che fin dal Medioevo portava dalla Francia a Roma viandanti e pellegrini.

Le vie sindoniche

Torino e la sua provincia non dimenticano, e anzi ripropongono, il legame con la Francia e puntano oggi su montagne che non dividono, facendo da confine, ma che uniscono in una comune appartenenza culturale.
Ugo Perone

Partenza in pullman Gran Turismo da Cuneo-Torino (sono previste partenze anche lungo le località del percorso) verso la Francia. Arrivo a Chambéry, capitale storica della Savoia, dove la famiglia dei Savoia dimorò fino al 1562, quando la capitale fu trasferita a Torino. Visita del castello, nel passato residenza dei duchi di Savoia, formato da una serie di edifici di epoca medievale e da un palazzo risalente ai secoli XVIII-XIX. Il duca Ludovico di Savoia acquisisce la Sindone nel 1453 dalla famiglia Charny, nobili originari della Borgogna. Da quel momento le vicende della Sindone sono solidali con quelle di casa Savoia: chiusa in un cofanetto portatile, la reliquia segue gli spostamenti della piccola corte da una residenza all’altra, finché si stabilisce che il luogo dove riporre la Sindone è la cappella ducale situata nel castello di Chambéry. Questo edificio sarà chiamato la Sainte-Chapelle (Santa Cappella), per aver conservato dal 1502 al 1578 la Sindone, prima che fosse trasportata a Torino. È una costruzione gotica, che presenta una facciata in stile classico realizzata nel ‘600. Pranzo libero. La visita prosegue con una passeggiata nel centro storico, percorrendo rue Basse-du-Château, con le sue antiche botteghe, e rue Croix-d’Or, fiancheggiata da palazzi nobili, per raggiungere la cattedrale dedicata a San Francesco di Sales, realizzata in stile gotico nel secolo XV. Sistemazione in albergo, cena e pernottamento.

La Sindone nella storia

Più volte nell’arco di ormai tanti anni di studio della storia della Sindone mi sono chiesto quale significato tale ricerca potesse avere. E mi sono risposto sempre più chiaramente che se lo studio storico un senso poteva avere, questo andava ricercato nell’approfondimento del ruolo che la Sindone ha rivestito nel complesso scenario della storia dell’uomo. E a loro volta molti accadimenti relativamente ed intorno alla Sindone potevano essere spiegati solo attraverso la conoscenza di quel mondo.
Gian Maria Zaccone

Colazione. Con il pullman si raggiunge l’Abbazia della Novalesa, in Val Cenischia, tra le più antiche fondazioni monastiche benedettine dell’arco alpino. Eretta nel 726, svolse per secoli la funzione di ospizio dei pellegrini in transito per il colle del Moncenisio. Visita del complesso abbaziale e delle cappelle circostanti: quella dedicata a Sant’Eldrado conserva affreschi di età romanica. Pranzo in ristorante. Mentre ci spostiamo verso Susa, è prevista una sosta a Venaus, dove, nella frazione Mestrale, è presente un affresco relativo alla Sacra Sindone. Arrivo a Susa, città ricca di testimonianze romane e medievali, sorta alla confluenza delle strade che conducevano da un lato ai colli più importanti verso la Francia, dall’altro verso Torino: la sua posizione strategica fece sì che fin dall’antichità diventasse punto di riferimento per l’intera valle. Nel centro storico, sotto i portici vicini al Palazzo Comunale, si trova un affresco del secolo XVII  riproducente un’ostensione della Sacra Sindone. Visita della cattedrale di san Giusto in stile romanico-gotico (fondata nel 1029, è inserita all’interno della struttura delle antiche mura romane) e del Museo Diocesano di Arte Sacra che presenta opere d’arte datate tra il secolo VI e il XIX, appartenute al Tesoro della cattedrale di san Giusto e a parrocchie del territorio della Val Susa. Sistemazione in albergo, cena e pernottamento.

Il senso del cammino

Il pellegrinaggio alla Sindone si propone come un cammino alla riscoperta di se stessi, delle motivazioni profonde del vivere. L’immagine della sofferenza e della morte di Gesù che la Sindone testimonia è però un richiamo forte alla vita, a “uscire dalla morte” per incontrare i fratelli. Un richiamo a riscoprire la propria “vocazione” profonda, di uomini e di credenti che diventano capaci di mettersi a servizio del prossimo.
Cesare Nosiglia

Colazione. Trasferimento verso la Sacra di San Michele, abbazia in stile romanico fondata alla fine del secolo X, dove le masse rocciose della montagna si fondono in un unico corpo con l’insieme del basamento, delle scalinate e dei contrafforti di sostegno. Entrati nella Sacra ci accoglie lo “Scalone dei Morti” (il nome deriva dalla presenza delle nicchie laterali utilizzate per la sepoltura dei monaci) che conduce alla “Porta dello Zodiaco” (cosiddetta dai segni dello zodiaco scolpiti sui due stìpiti laterali). Salendo gli ultimi gradini (siamo a circa 1000 metri d’altezza sul livello del mare) arriviamo alla chiesa, dove si trova il trittico della Madonna con bambino, opera di Defendente Ferrari, risalente all’inizio del Cinquecento. Pranzo in ristorante. Scendendo con l’autobus dal monte, sostiamo presso il santuario della Madonna dei Laghi di Avigliana, costruito sul bordo di uno dei due laghi di Avigliana. Nel santuario si trova un quadro realizzato nel Seicento, nel quale sono ritratti i confratelli, inginocchiati in corteo, della Confraternita del SS. Sudario, fondata a Torino nel 1598. Raggiungiamo l’abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, edificata nel secolo XIII per volere dei Savoia allo scopo di assistere i pellegrini di passaggio. Visita dell’abbazia, in stile gotico, con affreschi di Giacomo Jacquerio (secolo XV), fra i quali spicca La Salita al Calvario, considerato il capolavoro della scuola tardogotica piemontese per la capacità di creare una visione drammatica e priva di sentimentalismi della figura di Cristo. Oltre alla chiesa ed al monastero, era presente anche un ospedale, dove i monaci si dedicavano alla cura delle malattie più diffuse nel Medioevo, principalmente nell’assistenza ai lebbrosi e ai colpiti dal “fuoco sacro” o “fuoco di Sant’Antonio”. Arrivo a Torino, sistemazione in albergo e cena. Ci spostiamo presso la chiesa della Confraternita del SS. Sudario, edificata in stile barocco nel secolo XVIII (nel cui presbiterio è collocata una copia fotografica in grandezza naturale della Sindone esposta nella cornice utilizzata per le ostensioni del 1931 e del 1933), per l’incontro con un esperto di sindonologia sul tema «Sindone, storia e scienza». In seguito, guidati dal sindonologo, entriamo nel Museo della Sindone, ospitato nella cripta della chiesa, per una visita serale durante l’apertura straordinaria riservata al nostro gruppo. Il museo propone un’informazione completa sulle ricerche sindonologiche, cogliendone gli aspetti storici, scientifici, devozionali e artistici. Rientro in albergo e pernottamento.

Davanti al volto della Sindone

La prima cosa che ci colpisce nel Volto della Sindone è il suo linguaggio espressivo e comunicativo. Sembra che il Volto entri in contatto con la parte nascosta e più profonda del nostro essere. Cosa ci dice?
Vladimir Zelinskij

Colazione. Ci dirigiamo verso il duomo di San Giovanni Battista, in stile rinascimentale, situato in prossimità dell’area archeologica romana con la Porta Palatina del secolo I a.C. Seguiamo il percorso, attraverso i Giardini Reali, per giungere davanti alla Sindone, prevedendo una sosta nella sala della “prelettura” (una presentazione con immagini e spiegazioni che preparano alla visione del Telo) per proseguire fino al Duomo e accedere alla Sindone. Pranzo libero. Abbiamo previsto, in occasione del bicentenario della nascita di don Bosco, di raggiungere Valdocco, casa madre dei Salesiani. Al tempo di don Bosco, il quartiere Valdocco era periferico e degradato: qui nel 1846 don Giovanni Bosco, presso la tettoia Pinardi, trovò la sede stabile per radunare i ragazzi raccolti in strada, organizzare l’«oratorio» (luogo di preghiera, festa e allegria) e la scuola serale. Visita della cappella Pinardi (edificata dove si trovava la tettoia Pinardi), “Camerette” di don Bosco (gli ambienti nei quali il santo è vissuto con gli oggetti a lui appartenuti), chiesa di San Francesco di Sales (la prima chiesa dell’oratorio di Valdocco), santuario di Maria Ausiliatrice (costruito da don Bosco per affidare alla protezione di Maria tutti i suoi ragazzi e dove sono custodite le spoglie del santo). Rientro alla località di partenza.

Sindonologo
Nello Balossino è professore associato all’Università di Torino. Docente di Elaborazione di immagini e visione artificiale, conduce ricerche in questo ambito, applicandole a immagini industriali, biomediche, forensi, per le quali collabora con la magistratura, nonché provenienti dai beni culturali. È uno dei Vicedirettori del Centro Internazionale di Sindonologia, istituzione che si occupa di promuovere e coordinare gli studi interdisciplinari sulla Sindone. Sull’immagine sindonica conduce studi relativi alle caratteristiche dell’impronta corporea, al recupero di informazione latente come la tridimensionalità, alla evidenziazione di segni non corporei, al riscontro dell’assenza dell’impronta sul retro del telo, alla compatibilità dei tratti fisionomici con l’iconografia cristiana. Si occupa anche del Sudario di Oviedo di cui analizza le caratteristiche morfologiche della macchia ematica che lo caratterizza. Ha tenuto numerose conferenze multimediali sulla Sindone a livello nazionale come internazionale. Per Effatà Editrice ha pubblicato: Sindone. Immagini per la conoscenza (2010).

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In collaborazione con

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  • Quota di partecipazione:
    € 690
  • Partenza da:
    Cuneo-Torino
  • Spese apertura pratica:
    € 35
  • Trasporto:
    Pullman
  • Prenotazione:
    Entro il 19 Aprile 2015 o oltre, fino ad esaurimento posti
Scheda di prenotazione

LA QUOTA COMPRENDE: Trasporto in pullman G.T. per le località indicate • Visite come da programma con ingressi a pagamento inclusi • Sistemazione in hotel 3 stelle in camere a due letti con servizi privati • Trattamento di mezza pensione dalla cena del 1° giorno alla colazione dell’ultimo giorno, 2 pranzi in ristorante • Incontro con il sindonologo • Accompagnatore Effatà Tour

LA QUOTA NON COMPRENDE: Le bevande ai pasti • Ingressi non indicati in programma

SUPPLEMENTI: Camera singola: € 120,00 • Hotel 4/5 stelle: a richiesta